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Mercurio e piombo: cosa c’è da sapere

Il mercurio e il piombo sono metalli pesanti presenti nel nostro ambiente e i cui effetti nocivi sugli organismi viventi non hanno bisogno di ulteriori dimostrazioni.

Alla luce dei rapporti scientifici, le autorità sanitarie francesi hanno definito una soglia di nocività per il piombo e per il mercurio hanno emanato raccomandazioni preventive per le donne in gravidanza.

Di seguito una sintesi delle informazioni disponibili:

Metalli pesanti

I metalli pesanti sono presenti nel nostro ambiente quotidiano, in livelli variabili a seconda del luogo in cui viviamo (città o campagna) e del nostro stile di vita: negli alimenti, nell’aria, nella polvere, nell’acqua del rubinetto.

Piombo (Pb)

A seconda del luogo in cui si vive, l’acqua del rubinetto può contenere fino a 25 microg/litro di piombo, in conformità con le normative europee fino al 2013 (dopo di che sarà ridotta a un limite massimo di 10 microg/litro).

In media, assorbiamo fino a 0,040 mg (40 microg/d) di piombo ogni giorno attraverso gli alimenti (fonte AFSSA(*) 2006).

Mercurio (Hg)

Il seguente è un estratto del documento AFSSA n. 2002-SA-0014:

“Sebbene il mercurio (Hg) sia presente in molti alimenti, è nel pesce che abbonda nella sua forma più tossica: il metilmercurio (MeHg). Di conseguenza, le altre fonti alimentari sono state considerate trascurabili. Solo il MeHg rappresenta un pericolo per le donne in gravidanza, non per loro stesse ma per i loro feti attraverso l’esposizione in utero, e per i bambini piccoli (fino all’età di 2 anni, durante il periodo di sviluppo delle funzioni cognitive) attraverso l’allattamento al seno e una dieta diversificata.

Considerando, tuttavia, che per un consumo medio settimanale di pesce selvatico altamente contaminato (percentile 95), contaminazione a cui contribuisce essenzialmente il gruppo di pesci pelagici carnivori, longevi e grassi come l’orata, il pesce spada, il marlin, lo squalo e il tonno, le assunzioni di Hg-T e MeHg sono superiori alla Dose Settimanale Tollerabile Provvisoria (rispettivamente 5 microg/kg p.c. e 3 microg/kg p.c.).p.c./settimana e 3,3 microg/kg p.c./settimana rispettivamente) per il gruppo di età 3-8 anni;

Si ritiene che, sulla base dei dati disponibili (dati tossicologici e di contaminazione) e tenendo conto delle abitudini alimentari della popolazione francese, non vi siano prove scientifiche che giustifichino la messa in discussione delle raccomandazioni per il consumo di pesce stabilite nel Programma Nazionale di Nutrizione Sanitaria: almeno due volte alla settimana, senza dimenticare il pesce grasso (sgombro, aringa, salmone, ecc.).

Tuttavia, data la particolare sensibilità del sistema nervoso centrale all’azione tossica del metilmercurio durante lo sviluppo fetale, dimostrata da dati sperimentali o accidentali in caso di esposizioni molto elevate, si può raccomandare alle donne in gravidanza o in allattamento e ai bambini piccoli di privilegiare un consumo diversificato di diverse specie ittiche, senza privilegiare, in via precauzionale, il consumo di pesci che possono presentare livelli più elevati di metilmercurio, come orata, pesce spada, marlin, squalo e tonno”.

Di seguito è riportato un estratto del riferimento n. 2003-SA-0380 collegato al riferimento n. 2002-SA-0014.

Più recentemente, l’agenzia ha rivisto le sue raccomandazioni per ridurre il consumo da parte delle donne in gravidanza e in allattamento e dei bambini piccoli:

“Per i bambini piccoli, si raccomanda di consumare non più di 60 grammi di pesce selvatico predatore alla settimana, oltre al consumo abituale di pesce non predatore”. Questa raccomandazione è in linea con le raccomandazioni del Programma Nazionale Nutrizione e Salute francese (1).

(1) Allergie alimentari: conoscenza, clinica e prevenzione. www. sante.gouv.fr, tema “Nutrizione”.

“Per le donne in gravidanza e in allattamento si raccomanda di consumare non più di 150 grammi di pesce selvatico predatore alla settimana, oltre al consumo abituale di pesce non predatore”.

(1) Allergie alimentari: conoscenza, clinica e prevenzione. www. sante.gouv.fr, Tema “Nutrizione”.

Questa raccomandazione è limitata alle donne in gravidanza e in allattamento, e non all’intera categoria delle donne in età fertile, in quanto, a differenza di alcuni contaminanti, come le diossine, che si accumulano per tutta la vita, il metilmercurio viene escreto e metabolizzato (emivita corporea stimata di 45 giorni)(2) e il suo impatto neurotossico sarebbe esercitato in modo specifico solo durante il 2° e il 3° trimestre di gravidanza”.

Si veda l’opuscolo ANSES-Raccomandazioni 2016 sul consumo di pesce.

(*) AFSSA: Agenzia francese per la sicurezza alimentare.

Uno studio dell’USGS negli Stati Uniti mostra che il 100% del pesce dei fiumi è contaminato da mercurio

In uno studio condotto dalla US Health and Safety Administration (USGS), tutti i pesci analizzati in 291 fiumi degli Stati Uniti sono risultati contaminati da mercurio.

In questo studio, i ricercatori hanno analizzato i sedimenti di 291 fiumi degli Stati Uniti tra il 1998 e il 2005. I pesci campionati erano principalmente quelli all’apice della catena alimentare.

I risultati mostrano che la causa principale della contaminazione umana da mercurio è il consumo di pesce e crostacei.

Vedi anche: Clorella e detox: come funziona?

Fonti
(1) Allergies alimentaires : connaissance, clinique et prévention. www. sante.gouv.fr, Thème « Nutrition »
Le guide nutrition pour les parents. Document élaboré dans le cadre du programme National Nutrition-Santé. (Publication : 4ème trimestre 2004)
(2) The kinetics of intravenously administered methyl mercury in man. (1994). Smith JC, Allen PV, Turner MD, Most B, Fisher HL, Hall LL. Toxicol Appl Pharmacol Oct ;128(2):251-6.
03 Mars 2010 : article de David Gutierrez, rédacteur de naturalnews.com

Sources : www.reuters.com

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