Evidenze scientifiche e mediche
Malattie cardiovascolari
Osservazioni empiriche hanno dimostrato che la clorella può agire per ridurre l’ipertensione, il colesterolo alto e prevenire l’arteriosclerosi. Il motivo di queste azioni potrebbe essere la grande quantità di acidi grassi insaturi associati ad antiossidanti come la clorofilla, nonché l’equilibrio unico dei nutrienti presenti nella CVB.
OKAMOTO et al. hanno riferito che, quando i ratti ipertesi sono stati trattati con CVB, la loro pressione sanguigna ha mostrato una riduzione di 63 mmHg un’ora dopo la somministrazione endovenosa e di 47 mmHg due ore dopo la somministrazione intraperitoneale. Anche la pressione sanguigna normale dei ratti ha mostrato una diminuzione di 32 mmHg un’ora dopo la somministrazione [38].
Le azioni anti-lipidemiche e anti-aterosclerotiche del CVB sono state studiate da SANO et al, utilizzando conigli maschi bianchi giapponesi. Una dieta ricca di colesterolo per dieci settimane ha aumentato notevolmente i livelli sierici di colesterolo totale e di beta-lipoproteine, causando una lesione aortica ateromatosa. Nel gruppo che ha ricevuto la clorella e che è stato alimentato con una dieta ricca di colesterolo contenente l’1% di polvere di clorella vulgaris, l’aumento dei livelli di colesterolo totale e di beta-lipoproteine è stato soppresso. Inoltre, lo sviluppo di lesioni aortiche ateromatose è stato notevolmente inibito. Il clofibrato, utilizzato come controllo positivo in questo esperimento, non ha mostrato alcuna azione inibitoria [39]. Effetti simili sono stati osservati dopo la somministrazione orale di CVE a ratti alimentati con colesterolo.
L’aumento dei lipidi sierici è stato inibito quasi nella stessa misura dalla somministrazione di CVE e CVB. Anche l’escrezione fecale di steroidi (colesterolo, acido desossicolico e acido litocolico) è risultata aumentata. Gli autori hanno concluso che la dieta CVB/CVE ha inibito l’assorbimento di steroidi esogeni e ha promosso il turnover degli acidi biliari nel fegato per sopprimere l’aumento del colesterolo sierico causato dalla somministrazione di una dieta ad alto contenuto di colesterolo (SANO et al., [40]).